14 febbraio 1910

riceviamo e diffondiamo:

 

Montelupo Fiorentino. Manicomio criminale. Giovanni Passannante, Salvia 1849, esala l’ultimo respiro. “La maggioranza che si rassegna è colpevole, la minoranza ha il diritto di richiamarla”; affermò durante il suo processo. Ma quel “fine pena mai” lo seguì persino dopo la morte. Fu solo infatti dopo novantasette anni che il nostro eroe, divenuto a seguito Savoia Di Lucania, potè ricevere una sepoltura. Prima del 2007 il suo cranio fu tenuto trofeo dall’Istituto di Medicina Legale alla Sapienza di Roma. Oggi noi compagne e compagni lucane ritroviamo la stessa rabbia dentro di noi che arde come allora. Rifiutando ogni autorità imposta, mandiamo un saluto al compagno Passannante dal cimitero di Salvia.

 

Passannante è vivo e cospira insieme a noi.

14/02/18