In un tessuto urbano come quello potentino, l’Anzacresa è una fonte di alterità nel grigiore del contesto che la circonda, essendo riuscito a portare anche in una città ostile e alienante, pratiche e forme organizzitave che si svincolano dalle logiche della mercificazione e da rapporti autoritari, facendo proprie l’idea dell’autogestione e dell’autorganizzazione.
Non ci meraviglia che il comune abbia deciso l’immediato sgombero di un luogo strappato alla geografia del Potere, cercando di annichilire qualunque tentativo di rompere con la miseria esistenziale che caratterizza il contesto lucano, normalizzando e svuotando uno spazio che è divenuto punto d’incontro basato sull’eterogeneità e sulla creazione di momenti liberi dal Capitale.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza al CSOA Ex Coni “Anzacresa“; non un centimetro di spazio al Potere, per l’autogestione, per la creazione di forme di vita radicali!