Ci giunge notizia dello sgombero e della distruzione delle baracche a Boreano tenutosi da ieri mattina ove risiedevano i migranti occupati nella raccolta stagionale del pomodoro. Tale sgombero portato avanti a colpa di ruspa – che va concretizzando il triste slogan salviniano e dei suoi beceri sostenitori – ha visto un ingente spiegamento delle forze dell’ordine e dell’esercito. L’operazione giunge proprio nel momento in cui la lotta dei lavoratori stagionali stava prendendo piede e giungendo alle orecchie dei più, lotta tesa a ricevere uno stipendio e un’abitazione che potesse garantirgli l’inizio di una vita un po’ più dignitosa. Crediamo che queste azioni da parte dell’amministrazione comunale non siano altro che la prosecuzione di politiche xenofobe e razziste, le quali impediscono ai lavoratori di vivere secondo i propri bisogni, ove da parte delle istituzioni l’unica risposta è la repressione; vista anche sotto il palazzo della Regione durante la manifestazione del 12 maggio con l’esagerato schieramento delle FO. Le stesse istituzioni che garantiscono ad ess* l’accoglienza per poi usarl* come mano d’opera a bassissimo costo e/o internarl* in strutture dove subiranno torture, percussioni e sevizie da parte della sbirraglia e dei medici, mostrando il vero volto dell’ “umana e solidale” Europa. Allora come oggi, manifestiamo tutta la nostra solidarietà e complicità, con la speranza di creare insieme forme di autorganizzazione dal basso tese a riappropriarci insieme delle nostre vite, contro il ricatto e il depauperamento economico ed esistenziale che subiamo quotidianamente. Quindi il 4 agosto scenderemo nuovamente con loro per le strade per opporci a tali politiche e sovvertire il clima da guerra tra poveri, che la sovrastruttura vorrebbe insediare tra i ceti meno abbienti creando percorsi solidali di resistenza.